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Associazione tra virus Zika e microcefalia nella Polinesia francese


L'emergere del virus Zika nelle Americhe ha coinciso con un aumento dei casi di bambini nati con microcefalia.
Nel 2016, la World Health Organization ( WHO ) ha dichiarato che il legame sospetto tra virus Zika e la microcefalia è una emergenza di sanità pubblica di portata internazionale.
Questa associazione, tuttavia, non è stata quantificata con precisione.

Sono stati analizzati retrospettivamente i dati di un'epidemia di virus Zika nella Polinesia francese, che era la più grande epidemia documentata prima di quella nelle Americhe.

Sono stati utilizzati i dati sierologici e di sorveglianza per stimare la probabilità di infezione con il virus Zika per ogni settimana di epidemia e cercando nelle cartelle cliniche sono stati identificati tutti i casi di microcefalia dal 2013 al 2015.
Sono stati valutati i periodi di rischio in gravidanza nei quali il virus Zika potrebbe aumentare il rischio di microcefalia, ed è stato stimato il rischio associato.

L’epidemia da virus Zika è iniziata nel mese di ottobre 2013 e si è conclusa nel mese di aprile 2014, e il 66% della popolazione generale è stato infettato.
Degli 8 casi di microcefalia identificati durante il periodo di studio di 23 mesi, 7 ( 88% ) si sono verificati in un periodo di 4 mesi tra marzo e luglio 2014.
La tempistica di questi casi è stato meglio spiegata da un periodo di rischio nel primo trimestre di gravidanza.

In questo modello, la prevalenza al basale di microcefalia era di 2 casi per 10.000 neonati, e il rischio di microcefalia associata a infezione da virus Zika era di 95 casi per 10.000 donne infettate nel primo trimestre. Non si è riusciti a escludere un aumento del rischio di microcefalia da infezione in altri trimestri, ma i modelli che hanno escluso il primo trimestre non sono stati sostenuti dai dati.

I risultati hanno fornito una stima quantitativa del rischio di microcefalia nei feti e nei neonati le cui madri sono infettate dal virus Zika. ( Xagena2016 )

Cauchemez S et al, Lancet 2016; 387: 2125-2132

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